Responsabilità professionale del notaio quando, senza la dovuta diligenza, conferisca a terzi la procura a vendere.

Così la Cassazione con la sentenza n. 7746/2020.

Nel caso affrontato dai giudici di legittimità una donna si era qualificata quale venditrice attraverso l’esibizione della procura speciale ed aveva ingannato il compratore facendosi consegnare in prima istanza la caparra confirmatoria.

I Supremi giudici hanno chiarito che non basta l’esibizione al notaio della carta d’identità o tessera sanitaria in quanto, il professionista deve accertare l’identità personale delle parti ed è tenuto a raggiungere tale certezza anche al momento dell’attestazione, secondo regole di diligenza qualificata, prudenza e perizia professionale rispetto alle quali l’esibizione di una carta d’identità può non risultare da sola sufficiente alla corretta identificazione della persona fisica, proprio come accaduto nel caso di specie.

Nella sentenza si legge inoltre che il notaio non deve necessariamente conoscere di persona le parti, ma può procedere attraverso le regole di diligenza, prudenza e perizia professionale e sulla base di qualsiasi elemento astrattamente idoneo a formare tale convincimento, anche di natura presuntiva, purchè in quest’ultimo caso si tratti di presunzioni gravi, precise e concordanti.